Oggi seguo ancora il filo dell’impegno preso in Sindrome Accumulo Compulsivo: esercizio dei 30 giorni.
Parliamo di regali di Natale, eccezione ovvia nell’esercizio dei 30 giorni.
Eccezione si ma che può essere comunque ripensata e adattata ad uno stile di vita più ecosostenibile sia per i grandi che per i bambini.
Tu hai figli? Ti ricordi quanti pacchetti c’erano per loro l’anno scorso?
Io non ricordo il numero esatto di giochi e accessori che sono arrivati da “Babbo Natale” per i miei bambini ma mi ricordo che erano davvero tanti, troppi!
Penso che sia bello per i piccoli svegliarsi la mattina del 25 dicembre e trovare la magia di un albero pieno di regali, sono momenti indimenticabili, che li accompagneranno per tutta la vita ma, allo stesso tempo, mi rendo conto che stiamo perdendo di vista il vero senso della festività e che la maggior parte di quei giochi finiscono rotti o accantonati dopo pochissimi giorni.
Credo che sia arrivato il momento di mediare tra la nostra (di genitori) voglia di esagerare e la necessità di ridimensionare questo stato di cose. Ridimensionare il consumo spinto all’ennesima potenza, ridimensionare le richieste dei nostri bambini spiegando che non si può volere e ottenere tutto ma che si devono fare delle scelte…
Secondo me 2-3 regali per ogni bambino e magari in aggiunta un accessorio, o un capo di abbigliamento utile nella stagione fredda, può essere un buon compromesso tra il “troppo” e il “troppo poco”, ce la farò quest’anno?
Tu come ti regoli per questo Natale?
Francesca
Ciao Alessia, vivo quotidianamente gli stessi dubbi… Quello che cerco di fare è di regalare cose utili, anche ai bambini, e non solo giochi. Quest’anno le mie bimbe, di 2 e 4 anni, riceveranno principalmente da Santa Lucia (son di Bergamo…) materiale da disegno e, in generale, che stimoli la loro creatività: fogli, pennarelli, tempere, timbri… Vorrei che la mia parola d’ordine quest’anno sia SEMPLICITA’.
Sandra
Noi abbiamo da sempre una regola: un solo regalo ciascuno sotto l’albero.
Poi ci saranno i regali dei nonni e dell’unica zia, ma sempre uno ciascuno.
Quest’anno cerchiamo di coordinarci in modo da non fare 4 giocattoli, ma anche qualcosa di utile o istruttivo, come un libro illustrato o un gioco in scatola.
I miei bambini hanno 2 e 5 anni e davvero anche stando attenti e non comprando giochi ogni giorno, abbiamo la casa sommersa di pezzi di ex giocattoli.
E io da settembre smetto di comprare quei piccoli giochini che chiedono quando andiamo al supermercato, in preparazione al Natale.
Vorrei soprattutto che i miei bambini imparassero a desiderare una cosa e ad avere la pazienza di attendere prima di averla. Perchè infondo la Vita è così: devi aspettare prima di avere qualcosa che desideri.
Tina Festa
Questo è il primo Natale per il mio piccolo Andrea- Ha 9 mesi ed è il mio primo bimbo, il che vorrebbe dire che dovrei riempirlo di regali. Ed invece no. Con bambini così piccoli l’abbondanza di giocattoli e l’acquisto di vestiti nuovi ed all’ultima moda è solo un “problema” dei grandi. Ho messo da parte i giochi già usati dai cuginetti e glieli presento man mano arriva il momento giusto. Tra quelli potrebbe esserci anche il regalo per il prossimo Natale. Se non c’è sicuramente acquisterò dei libri ma non dei giocattoli. Non so cosa faranno i nonni e gli zii. La mia famiglia rispetta il mio pensiero e concordano con me nell’offrire al mio piccino il loro tempo ed i giochi naturali ed inventati piuttosto che giocattoli acquistati.
Chiara
sono d’accordissimo con Tina.
quando i bimbi sono piccoli non hanno pretese di alcun tipo. l’affetto e le coccole valgono molto di più di un capo firmato o dell’ultimo gioco uscito in commercio. quando ero bimba io (ho 33 anni) nella mia famiglia i soldi erano veramente pochi e sono stata da subito abituata che non si può avere tutto quello che si vuole e soprattutto non lo si può avere subito. Le mie amiche sfoggiavano innumerevoli e costosissimi giochi che la mia famiglia nemmeno volendo sarebbe riuscita a permettersi e qualche volta ci sono rimasta un pochino male. ma i miei genitori avevano una marcia in più. i giocattoli che non potevamo comprare li costruivamo in casa ed il risultato era una cosa creata da noi e cresciuta con noi. mio babbo mi aveva costruito perfino una casa per la barbie con del vecchio legno e avevo ereditato un vecchio lettino per bambole che mio nonno aveva costruito per la bambola che mia madre aveva da bambina. quando arrivava natale però babbo natale ha sempre portato il suo regalo. quello sì era un regalo “vero”. probabilmente i miei cominciavano in gennaio a mettere da parte i soldi per fare in modo che QUEL REGALO non mancasse mai. e io con mio figlio (6 anni) faccio lo stesso. certo con qualche soldino in più un regalo ogni tanto ci può stare. ma avendo avuto tanta cura dei miei giochi quando ero piccola, ora ne ho un’infinità ed ogni tanto gliene prendo fuori qualcuno. sicuramente non prestigioso come l’ultimo di ben10 o i gormiti, ma quando gli dico che era un mio gioco di quando ero piccola tutto acquista un fascino ed una magia che gli fanno brillare gli occhi. e questo per me è il regalo più bello.
scusate il papiro. mi sono lasciata prendere 😀
Chiara
Anch’io son molto d’accordo con le ultime due risposte. Vi dico di più: oggi ho quasi 30 anni, e pur essendo cresciuta in un ambiente povero di regali, ora vorrei che i miei genitori mi avessero insegnato ancor di più ad accontentarmi di ciò che avevo, o a lottare più duramente per quel che desideravo. Di questi tempi, quando cresci ti rendi conto che la realtà è molto più dura di qualunque aspettativa avessi da giovane. Sarebbe stato meglio crescere senza aspettative, sarei stata felice lo stesso!
Il mio consiglio: pochi oggetti-regalo, e molte più esperienze di vita, fin da piccolissimi!