L’anno scorso, quando mi sono trasferita in questa nuova casa con un grande terrazzo, ho dovuto abbandonare il piccolo pesco che avevo nel giardino della casa vecchia, ma ho acquistato un bell’albero di limone.
Lo sto coltivando nel vaso invece che direttamente nella terra.
Sta crescendo e ha superato del tutto indenne un inverno lungo e un bel po’ ventoso.
Un tempo gli agrumi si coltivavano quasi solo al sud e nei giardini.
Da qualche tempo si sta diffondendo la splendida usanza di tenerli anche sui terrazzi di città qui al nord.
Basta tenere a mente qualche piccola precauzione da implementare ad inizio inverno e il limone, che è un albero rustico e resistente, può dare tante soddisfazioni.
Se necessita di un rinvaso il periodo migliore è marzo-aprile usando un vaso, sensibilmente più capiente del precedente, a cui aggiungere un terriccio soffice e ben miscelato a concime organico (perfetto l’humus creato con il compostaggio domestico), invece il limone non ama il terriccio calcareo, quindi meglio evitarlo.
In estate necessita di innaffiature frequenti e di essere messo in una zona riparata dal vento e dal sole eccessivo.
Allo stesso tempo è importante fare in modo che riceva una buona areazione tra i rami, questo evita sensibilmente la comparsa di parassiti.
In un primo momento, per evitargli i forti venti che ci sono spesso qui in Liguria, l’ho messo in un angolo ben addossato alle pareti ma è stato uno sbaglio e, durante la prima estate, si è riempito di parassiti e ha un po’ sofferto. Per fortuna l’autunno ha spazzato via le bestiacce (io non uso insetticidi se posso) e ho imparato la lezione.
Per spostarlo agevolmente e metterlo a riparo solo quando c’è vento o brutto tempo ho costruito una base con le ruote da lasciare sempre sotto al vaso. siccome è molto grande e pesante così posso spostarlo senza fatica (e senza dovermi far aiutare) in qualsiasi momento e a qualsiasi distanza
All’inizio dell’inverno il limone va riparato, quindi bene metterlo in una zona vicina alle mura di casa che lo tenga al caldo e, per buona misura, ripararlo con gli appositi sacchi in tessuto non tessuto, si infilano sulla chioma e si fermano con lacci alla base del tronco.
Lo riparano dalle gelate e dal freddo troppo intenso se vivi al nord come me.
La potatura è semplice e va fatta in modo in modo poco intenso, con tagli obliqui.
Il periodo giusto è quando non c’è più rischio di gelate, quindi indicativamente dalla seconda metà di marzo.
Se serve può essere fatta a settembre una potatura estiva.
Per non rischiare problemi e non rovinare i rami io uso una cesoia a cricchetto, non mi faccio male alle mani e da un taglio netto e perfetto che preserva la pianta da infezioni.
In caso di grossi tagli (ma su questa pianta non è stato mai necessario) uso il mastice da potature autoprodotto che puoi trovare cliccando qui con la ricetta per farlo da te.