Sai che io con il miele, e tutti i prodotti dell’alveare, siamo culo e camicia, non escludo un domani di mettere delle arnie sul terrazzo!
Parlo spesso di tutto quello che arriva dalle api, dal miele alla cera alla pappa reale, forse non ho mai parlato della propoli ma la uso spesso per i malanni di stagione e ovviamente te la consiglio.
Tornando al miele oggi voglio fare un inventario delle proprietà del miele, tutte quelle che sono state supportate in questi anni da studi scientifici che hanno confermato la saggezza popolare e hanno scoperto che fa bene e tanto, ancora più di quello che si è sempre pensato, non solo un vero e proprio superfood ma un vero e proprio medicinale naturale, da usare per trattare tanti disturbi grandi e piccoli anche ad uso topico e per tutto l’organismo.
Non a caso gli Egizi lo definivano “Cibo degli Dei” ma è importante che sia grezzo (cioè non pastorizzato ad alta temperatura) biologico, integrale e di ottima qualità, in più può essere ricavato da colture particolari o essere aggiunto ad altri prodotti come frutta, frutta secca, oli essenziali ed estratti vegetali per potenziarne ulteriormente le proprietà.
Il 70-80% del miele è composto da fruttosio, il glucosio è una parte marginale e poi contiene tanti sali minerali come calcio, magnesio, ferro, rame, manganese, silicio, iodio, potassio, fosforo, zolfo e sodio, oltre a tante vitamine tra cui il gruppo B, ma anche le vitamine A C, E, K oltre a germicidina, polifenoli, flavonoidi e altri composti che hanno attività batteriostatica e battericida.
Il miele apporta 305-320 calorie circa per ogni 100 grammi, molte meno dello zucchero raffinato che ne apporta circa 400, ed è sempre preferibile proprio perché a parte il mero contenuto calorico non contiene solo fruttosio o glucosio ma tutti gli altri composti buoni. Ricordati di usarlo come dolcificante dopo che le bevande sono scese di temperatura, mettendolo nel thè o nel latte immediatamente dopo l’ebollizione rischi di degradare la maggior parte delle sue proprietà.
In base a quello che ha confermato la scienza il miele è:
1. Superfood ricostituente ed energizzante
Superfood è un termine controverso, in realtà la scienza (ed anche la Comunità Europea) ci dice che il miele (insieme ad altri prodotti dell’alveare) è un “alimento funzionale naturale” e vuol dire che è stato scientificamente provato che ha effetti positivi mirati su una o più funzioni specifiche dell’organismo, oltre il normale effetto nutrizionale, migliorando lo stato di salute e benessere o riducendo il rischio di malattia.
E’ ricostituente ed energetico per ogni fascia di età ed anche per gli sportivi, tanto che insieme all’acqua può sostituire egregiamente le comuni bevande energetiche prima, durante e dopo uno sforzo agonistico.
Uno studio USA ha dimostrato che aumenta realmente la resistenza anche negli atleti professionisti.
A differenza dello zucchero comune non provoca un picco innaturale della glicemia
2. Utile nel controllo della glicemia e del peso corporeo
Essendo composto quasi completamente da fruttosio e glucosio non si può certo dire che sia un alimento dimagrante, ma alcuni studi hanno dimostrato negli animali che sostituendo lo zucchero, sia bianco che di canna, e altri dolcificanti con il miele gli effetti sono positivi anche sulla perdita di peso e sul controllo del picco glicemico.
Lo studio è durato un anno e ha evidenziato che nei topolini nutriti con il miele l’aumento è stato nettamente inferiore rispetto a quelli nutriti con saccarosio e zuccheri vari.
Contemporaneamente lo studio ha confrontato il gruppo di topolini alimentati con il miele ad un gruppo che faceva una dieta priva di zuccheri ma con un apporto superiore di calorie totali rispetto al gruppo del miele, in questo caso l’aumento di peso è stato più o meno uguale tra i due gruppi.
Come per tutti i dolcificanti bisogna farne un uso moderato ma con un potere dolcificante superiore a quello dello zucchero un apporto calorico inferiore, è un’ottima alternativa per dolcificare bevande e ricette di tutti i tipi.
3. Benefico per cuore e colesterolo
Anche in questo caso vale la regola che ti ho detto sopra, non si può mangiare miele a cucchiaiate pensando di curare le malattie cardiache o il colesterolo ma un uso moderato in sostituzione di altri alimenti può portare grandi benefici.
Lo studio, svoltosi in Malesia, ha dimostrato che il miele riduce il rischio cardiovascolare grazie all’alto contenuto di antiossidanti che ci aiutano a combattere stress ossidativo e infiammazione, entrambi fattori di rischio per le malattie cardiache e i tumori.
4. Benefico per gola e polmoni e sedativo della tosse
Su questo punto le ricerche scientifiche si sprecano, ormai è assodato che un cucchiaino di miele per grandi e bambini sopra l’anno di età calma la tosse prima del riposo notturno.
Se sei una mamma sai che la notte è il periodo peggiore per i bimbi che soffrono di tosse, sia secca che grassa di notte la tosse si sfoga con violenza, talmente tanto forte che spesso non bastano neppure gli sciroppi con la codeina (che fa male!) a calmarla.
L’alternativa è proprio un cucchiaino di miele prima di dormire, se vuoi approfondire tutta la storia scientifica di questa scoperta clicca qui, trovi un pdf molto interessante della RIAP, Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica e cliccando qui un altro pdf della SIPPS, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
Io però ho unito questi studi sul miele per la tosse, con un altro studio che ha dimostrato che anche il cacao puro calma la tosse e ho autoprodotto lo sciroppo per la tosse che tutti vorremmo e che i bambini VOGLIONO prendere senza fare storie , lo puoi autoprodurre anche tu cliccando qui => Rimedio naturale per bambini (e adulti) contro la tosse secca
5. Antibiotico per uso topico e generale
Anche qui gli studi si sprecano, sia per il miele normale nostrano sia per il miele di Manuka.
E’ dimostrato che ha effetto inibitorio su oltre 60 tipi diversi di batteri, virus e funghi.
Addirittura pare siano state trattate con successo infezioni urinarie di Escherichia coli con miele diluito in acqua e bevuto.
Le ricerche continuano sul fronte dei super-batteri resistenti agli antibiotici e i trattamenti con i vari tipi di miele anche in abbinamento alla propoli.
Anche per la pelle il miele è un toccasana, altri studi scientifici confermano che favorisce il processo di guarigione di ulcere e ferite anche infette eliminando virus, batteri e funghi, favorendo la formazione del tessuto di granulazione e limitando l’infiammazione.
6. Benefico per stomaco e intestino
Potevano mancare degli studi sui poteri curativi del miele per l’apparato digerente?
Ovviamente no visto che si è scoperto essere protettivo ed antinfiammatorio nei confronti della mucosa gastrica in caso di ulcera, gastrite e reflusso, contemporaneamente il miele è attivo anche contro il batterio Helicobacter pylori, ancor più se in abbinamento con il gel di Aloe Vera.
Per quanto riguarda l’intestino il miele si è dimostrato protettivo in caso di gastroenteriti batteriche, riducendo la diarrea, e ha favorito la crescita dei bifido-batteri intestinali se aggiunto a yogurt o kefir.
Ma alla fine il miele è controindicato per qualcuno?
Il miele è controindicato in chi ha allergie o intolleranze specifiche, nelle persone obese, in chi soffre di diabete di tipo 1 e 2 e nei bambini sotto i 12 mesi.
Queste indicazioni e contro-indicazioni sono generali che in tutti i casi vanno discusse ed approfondite con il proprio medico curante, i divieti assoluti sono solo per allergie e bambini sotto l’anno di età, per chi è obeso o diabetico il miele non viene vietato tout court ma può essere assunto occasionalmente modulando il resto della dieta e l’assunzione dei farmaci in base alle caratteristiche specifiche delle cure.
Se vuoi scoprire tutto quello che ho scritto sul miele, con tanti rimedi (efficaci e provati) da autoprodurre e ricette clicca qui.
Eleonora
Bello l’articolo e interessante ma mancano i riferimenti a diversi studi a parte quello della tosse, non puoi mettere il link anche agli altri? Mi piacerebbe approfondire di più.
Casa Organizzata
Ciao Eleonora, ecco un bel po’ di riferimenti sul tema, purtroppo sono tutti in inglese:
Al-Waili, Noori S. “Natural honey lowers plasma glucose, C-reactive protein, homocysteine, and blood lipids in healthy, diabetic, and hyperlipidemic subjects: comparison with dextrose and sucrose.” Journal of medicinal food 7.1 (2004): 100-107. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15117561/
Eteraf-Oskouei, Tahereh, and Moslem Najafi. “Traditional and modern uses of natural honey in human diseases: a review.” Iranian journal of basic medical sciences 16.6 (2013): 731. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3758027/
Ali, A. T., M. N. Chowdhury, and M. S. Al Humayyd. “Inhibitory effect of natural honey on Helicobacter pylori.” Tropical gastroenterology: official journal of the Digestive Diseases Foundation 12.3 (1990): 139-143. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1841451/
Chepulis, L. M. “The Effect of Honey Compared to Sucrose, Mixed Sugars, and a Sugar‐Free Diet on Weight Gain in Young Rats.” Journal of food science 72.3 (2007): S224-S229. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15117561/
Eteraf-Oskouei, Tahereh, and Moslem Najafi. “Traditional and modern uses of natural honey in human diseases: a review.” Iranian journal of basic medical sciences 16.6 (2013): 731. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3758027/
Noori, A. L., et al. “Synergistic effects of honey and propolis toward drug multi-resistant Staphylococcus aureus, Escherichia coli and Candida albicans isolates in single and polymicrobial cultures.” International journal of medical sciences 9.9 (2012): 793. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3491439/
Cohen, Herman Avner, et al. “Effect of honey on nocturnal cough and sleep quality: a double-blind, randomized, placebo-controlled study.” Pediatrics (2012): peds-2011. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22869830
Basualdo, Claudia, et al. “Comparison of the antibacterial activity of honey from different provenance against bacteria usually isolated from skin wounds.” Veterinary Microbiology 124.3 (2007): 375-381. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17540520/
El-Arab, Aly M. Ezz, et al. “Effect of dietary honey on intestinal microflora and toxicity of mycotoxins in mice.” BMC complementary and alternative medicine 6.1 (2006): 6. https://bmccomplementalternmed.biomedcentral.com/articles/10.1186/1472-6882-6-6
Al-Waili, Noori S. “Effects of daily consumption of honey solution on hematological indices and blood levels of minerals and enzymes in normal individuals.” Journal of medicinal food 6.2 (2003): 135-140. https://www.liebertpub.com/doi/abs/10.1089/109662003322233549
Casa Organizzata
Ed eccone altri:
Pisani Anastasia et al. “Minor and trace elements in different honey types produced in Siena County (Italy).” Food Chemistry 107.4 (2008): 1553-1560.”
Bengmark, Stig. “Impact of nutrition on ageing and disease.” Current opinion in clinical nutrition & metabolic care 9.1 (2006): 2-7.
Schramm, Derek D., et al. “Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects.” Journal of agricultural and food chemistry 51.6 (2003): 1732-1735.
Bobis, O., et al. “Honeydew honey: correlations between chemical composition, antioxidant capacity and antibacterial effect.” Lucrări Ştiinţifice-Zootehnie şi Biotehnologii, Universitatea de Ştiinţe Agricole şi Medicină Veterinară a Banatului Timişoara 41.2 (2008): 271-277.
Dinkov, D. H. “Correlation between antibacterial and antioxidant activity in oak honeydew and Acacia (Robinia pseudoacacia l.) bee honeys.” The V. International Scientific and Practical Conference on “Current State and Perspectives of Food Industry and Catering Development”, Chelyabinsk, Russia. Vol. 1. 2013.
Sanz, María Luz, et al. “In vitro investigation into the potential prebiotic activity of honey oligosaccharides.” Journal of agricultural and food chemistry 53.8 (2005): 2914-2921.
Banaeian-Borujeni, Shayeste, et al. “Comparison of the effect of honey and miconazole against Candida albicans in vitro.” Advanced biomedical research 2 (2013).
J. Lachman et al. “Analysis of minority honey components: Possible use for the evaluation of honey quality“
Przybylowski et al. “Honey as an environmental marker.” Food Chemistry 74.3 (2001): 289-291.