foto di Wurz

Al contrario di quello che si dice il fritto è un ottimo metodo di cottura il tempo di cottura molto limitato riduce la perdita dei nutrienti e non è particolarmente calorico se fatto con le giuste regole.

 

Certo non è il caso di mangiare cibi fritti tutti i giorni ma ce li possiamo concedere tranquillamente una o due volte la settimana con grande piacere, senza rischiare problemi di salute o di linea, con questi piccoli segreti:

 

1. scegliere l’olio giusto

Non tutti gli oli sono adatti alla frittura, il migliore è sicuramente l’olio extravergine d’oliva, io non uso mai nessun’altro olio, anche l’olio di arachidi può essere usato senza problemi. Tutti gli altri oli di semi sono da evitare così come burro, strutto e margarine perché le alte temperature li degradano rendendoli poco sani.

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Qualsiasi sia l’olio usato deve essere sempre nuovo e non deve mai essere riutilizzato quello di una frittura precedente principalmente perché l’olio già usato è poco sano (quando si scalda e poi si raffredda si formano sostanze tossiche e dannose per il fegato, come l’acroleina) e poi perché può trasmettere al cibo cattivo odore e gusto.

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2. scegliere la pentola giusta con la giusta quantità di olio

L’ideale per friggere sono le friggitrici perché gli alimenti devono essere immersi nell’olio quasi completamente e non devono toccare le pareti del recipiente, se non hai una friggitrice casalinga la pentola migliore è antiaderente e abbastanza profonda per contenere una quantità di olio sufficiente a immergere quasi completamente i pezzi da friggere, le padelle basse possono andare bene solo per cibi sottili e comunque con una quantità di olio sufficiente.

 

3. scaldare l’olio alla temperatura giusta

L’olio deve essere abbastanza caldo per far formare immediatamente la crosticina agli alimenti (la crosticina isola l’alimento dall’olio ed evita che l’alimento se ne impregni) ma non deve essere troppo caldo e raggiungere il “punto di fumo”, la temperatura in cui comincia a fumare e in pochissimi secondi si annerisce rovinandosi irrimediabilmente.

Per capire se la temperatura è giusta puoi immergere nell’olio una fettina o un cubetto di mela con dimensioni simili ai pezzi di cibo che devi friggere, limiterà l’odore di fritto in cucina e quando cominceranno ad affiorare le bollicine sulla sua superficie vorrà dire che la temperatura è giusta e potrai cominciare ad immergere il cibo. Per non far scendere la temperatura dell’olio quando immergi il cibo alza un pochino il fuoco ed evita di versare troppi pezzi tutti insieme ma fai più immersioni distinte.

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4. scegliere l’impanatura giusta

La scelta dell’impanatura dipende molto dal tipo di alimento che si deve friggere, ma in generale il sistema migliore, più sano e meno calorico, è quello con la pastella (farina e acqua frizzante) perché la pastella avvolge il cibo in una specie di “guscio” impermeabile limitando molto l’assorbimento dell’olio, soprattutto quando si friggono cibi che assorbono molto come le verdure che senza pastella si impregnerebbero subito di olio.

L’impanatura e l’infarinatura invece danno un risultato un po’ più pesante perché la assorbono una maggiore quantità di olio.

Alcuni cibi producono da soli la crosticina senza bisogno di nessuna impanatura per essere fritte in modo ottimale, un esempio classico sono le patate 😉