Siamo abituati a pensare che più un prodotto costa e più è alta la qualità delle materie prime che contiene, purtroppo non è sempre così, spesso paghiamo l’immagine ma poi il contenuto non è quello che crediamo.
L’unico modo per essere sicuri di quello che acquistiamo è imparare a controllare che gli alimenti siano di vera qualità a prescindere da nome e immagine commerciale.
Oggi voglio darti una mano a distinguere tra l’una e l’altra cosa con un breve vademecum da imparare a memoria.
Ti racconto cosa controllare e come leggere le etichette di 4 degli alimenti più comuni, quelli che in frigorifero non mancano quasi mai perché sono i pilastri della nostra cucina italiana.
LATTE
Cosa devi controllare sull’etichetta del latte?
Il latte Crudo non ha subito nessun trattamento termico e mantiene tutte le caratteristiche originali, non essendo stato pastorizzato contiene una percentuale di flora batterica e viene venduto direttamente dal produttore al consumatore, alla stalla o tramite appositi distributori.
Il latte Fresco di Alta Qualità è quello che conserva la maggior parte delle caratteristiche del latte crudo e per legge deve avere almeno il 15,5% di sieroproteine non denaturate.
Il latte Fresco deve avere almeno il 14% di sieroproteine non denaturate.
Il latte Microfiltrato è simile al latte fresco, deve avere almeno il 14% di sieroproteine non denaturate, ma con due passaggi in più, oltre alla pastorizzazione, vengono separati il siero dalla parte grassa, il siero subisce un trattamento meccanico, una “microfiltrazione” che elimina anche la piccola parte di batteri che restano nel latte pastorizzato. La parte grassa, che non passerebbe dai microfori della filtrazione, viene pastorizzata a temperature più alte di quelle del latte fresco (85°) uccidendo tutti i batteri. Poi le due componenti vengono riunite e il latte ricostituito ha una carica batterica nettamente inferiore a quella del latte fresco e quindi questo prodotto si può conservare più a lungo, fino a 11 giorni.
Il latte Sterilizzato UHT ha l’11% di sieroproteine, ha subito un trattamento termico ad elevate temperature e per questo ha un colore più scuro e ha perso buona parte delle vitamine e delle proteine. E’ un latte a lunga conservazione, fino a 3-6 mesi a temperatura ambiente dalla data di confezionamento.
CARNE
Cosa devi controllare sull’etichetta della carne?
Verifica che siano indicati questi dati:
– l’azienda dove l’animale è cresciuto
– il codice di allevamento (es: IT 040 PE 029 – rispettivamente Italia, codice stalla, Pescara, codice stalla)
che non contenga conservanti e coloranti
– il numero di autorizzazione CEE per la commercializzazione del prodotto
– garanzia di controllo della filiera
– scadenza.
PANE
Cosa devi controllare sull’etichetta del pane?
Verifica che siano indicati questi dati:
– la denominazione commerciale (rosetta, baguette, filone, etc)
– la denominazione di vendita ( pane di tipo “0” etc)
– la lista ingredienti
– la data di confezionamento
– il termine minimo di conservazione (da consumarsi preferibilmente entro…)
– il produttore.
Controlla anche gli ingredienti, alcuni produttori di pane (per il pane che non è fresco) utilizzano alcool per la conservazione.
OLIO
Cosa devi controllare sull’etichetta del pane?
– la denominazione di vendita ( olio Extravergine di oliva, olio di oliva, ecc.)
– ragione sociale ( produttore, confezionatore, venditore)
– Lotto e produzione
– Data di consumo preferibile
– Volume nominale (quantitativo presente nella confezione)
– la provenienza degli oli, spesso gli oli extravergini più economici sono una miscela di oli comunitari e non è olio italiano.
Siccome l’olio italiano è un prodotto di eccellenza il mio consiglio è di comprare solo il nostro olio, in questo modo facciamo del bene all’economia e siamo ragionevolmente sicuri di comprare il meglio, ovviamente al netto di eventuali sofisticazioni!
UOVA
Sono tra gli alimenti a rischio crudeltà (per l’allevamento degli animali) ma anche tra quelli più facili da scegliere bene.
Cosa devi controllare sull’etichetta delle uova?
Controlla che siano di categoria A (uova fresche), che il tipo di allevamento sia 0 (biologiche) mentre il mio consiglio è quello di evitare quelle il cui codice comincia per: 1 (all’aperto), 2 (a terra) e 3 (in batteria), la data entro cui è preferibile consumarle e lo Stato di produzione (Italia).
Se vuoi approfondire le tue conoscenze sulle uova leggi => COME SCEGLIERE LE UOVA PIÙ SANE E NUTRIENTI