Magica Ortolina: la storia del pomodoro, quello buono

Scoprire come nascono i migliori prodotti italiani è una cosa decisamente affascinante.

Imparare a conoscerne la storia, come sono nate quelle che sono diventate grandi industrie e poi vedere come si sono evolute mantenendo intatta la tradizione, ma aggiungendo i dettagli più moderni per l’attenzione all’ambiente, è un privilegio che ho avuto durante la visita allo stabilimento Rodolfi Mansueto.

In quel di Parma, nel Parco Regionale del Taro, c’è la fabbrica di pomodoro che produce la mitica Ortolina.

Ma come, una fabbrica all’interno di un parco regionale??? Come può essere?

Questa è la prima domanda che mi sono fatta, la risposta l’ho avuta davanti agli occhi durante tutta la visita, è uno stabilimento virtuoso che rispetta religiosamente tutte le norme ambientali.

Addirittura la Rodolfi Mansueto sta sperimentando con la stazione sperimentale di Parma vernici fatte con la buccia del pomodoro per rivestire i tubetti di Ortolina e di tutta la produzione. Non è incredibile aver pensato ad una vernice fatta con la buccia del pomodoro? Questa si che è un’idea geniale e bellissima.

L’attenzione alla qualità si riflette in tutti i passaggi del processo di lavorazione, dalla scelta di usare pomodori e verdure non solo italiani ma coltivati nel raggio di 50 km dalla sede, alla cura nel selezionarli, lavarli e lavorarli.

Seguimi anche su Facebook:

Lo stablimento della Rodolfi si trova nel Parco Regionale del Taro, vicino a Parma e deve rispettare standard ambientali molto elevati (il depuratore dell’acqua è talmente sofisticato e potente che basterebbe da solo per depurare l’acqua di tutta la città di Parma).

I pomodori vengono scaricati direttamente dai camion in una sorta di percorso acquatico per essere lavati e trasportati dentro le varie macchine che li lavorano e mettono in vasetto o tubetto in pochissime ore.

In diversi punti della catena ci sono delle selezionatrici ottiche che scartano i pomodori fallati e trovano i corpi estranei, anche se rimane sempre l’ultimo controllo visivo umano in mano generalmente a un’operaia donna.

LEGGI ANCHE  Idee intelligenti per organizzare il bagno

Tutti gli scarti vengono riutilizzati o come mangime per animali o per produrre biogas.
L’azienda negli anni ha raccolto ben nove certificazioni come ad es. la rintracciabilità di filiera che permette di ripercorrere la storia dei pomodori a partire dal seme. E ora la certificazione biologica per i nuovi prodotti della linea kids.

Sai che io cerco sempre di guardare alla qualità e all’attenzione al cliente e all’ambiente, sono aspetti di cui ho parlato tantissimo qui su Casa Organizzata perché sono quelli che reputo davvero importanti, in Ortolina li ho trovati tutti: il prodotto al gusto è il più buono che abbia mai assaggiato, l’attenzione all’ambiente e alla qualità del prodotto le ho potute vedere di persona, l’attenzione al cliente non l’ho ancora sperimentata perché  i tre punti precedenti sono talmente buoni che non ne ho mai auto bisogno. Alla fine anche questa è attenzione al cliente!

120 anni di produzione di sughi di pomodoro li compie quest’anno perché hanno cominciato i fratelli Remigio e Giuseppe alla fine dell’800 che iniziano a trasformare il pomodoro a mano per l’osteria di Vicofertile.

Ne è passata di acqua sotto i ponti ma il sugo con pomodoro e verdure in tubetto è sempre buono allo stesso modo, la ricetta è di Ida, la moglie di Mansueto che era il nipote di Remigio e Giuseppe.

Per l’occasione dei 120 anni di attività oltre alla famosissima Ortolina classica in tubetto, passata in vaso e polpa nelle lattine e agli altri marchi Alpino e Ardita, arrivano tre nuovi prodotti:

– Ortolina piccante perfetta per l’happy hour (io la spremo anche nel sugo di pomodoro per la pasta)
– Ortolina Polpa e Passata biologica
– Ortolina kids sugo pronto completamente bio senza coloranti addensanti e glutine con un gadget per i piccoli

Io le ho provate tutte tranne la linea Bio (ma lo faccio presto) e sono buonissime, la mia preferita è l’Ortolina piccante.

LEGGI ANCHE  Cashback World: cos'è e perchè mi piace #IoRipartoDalRisparmio

 

Magica Ortolina: la storia del pomodoro, quello buono

Il sugo Ortolina classico in tubetto non si deve cuocere, è già pronto così e basta scaldarlo leggermente oppure aggiungerlo alla maionese per una salsa rosa strepitosa o usarlo per qualsiasi preparazione, stessa cosa per quello piccante se non ci sono bambini in giro (ma io in realtà lo do anche ai figli…).

Con la polpa nelle lattine verdi e gialle io faccio un sugo i pomodoro veloce e buonissimo che mi salva le serate, anche quando mi sono dimenticata di programmare la cena mi basta mettere in pentola un po’ di olio extravergine d’oliva e uno scalogno tagliato fine, faccio scaldare per u breve soffritto, aggiungo sale e una lattina di Ortolina e un terzo di lattina di acqua e in 25-30 minuti ho un sugo di pomodoro da leccarsi i baffi.

Lo uso sulla pasta ma anche con il pane fresco fatto in casa, bagno il pane nel sugo caldo e ce ne mangiamo anche così, non riesco a resistere e così finisce in frettissima, ma è talmente facile da fare che è diventata una ricetta di comfort food a casa mia.

Se non trovo le lattine Ortolina è panico perché nessun’altra marca ha la stessa qualità, sono affezionatissima, provare per credere.

I sughi della nuova linea per bambini sono un prodotto innovativo che mancava sugli scaffali del supermercato. Sono pensati a partire dai 4 anni, sono completamente bio e hanno il 50% di verdure oltre ai pomodori: nella lista degli ingredienti non compaiono addensanti, coloranti e conservanti.
Il gusto è dolce per merito delle verdure come la zucca o la carota e non hanno nessun pezzetto o fogliolina verde a vista proprio come piace ai piccoli.

Questo post è offerto da Rodolfi Mansueto e Ortolina.