Sei convinta di avere il pollice verde o il pollice nero?
Piante facili per tutti
Io credo che non esistano, né l’uno né l’altro, però sono convinta che ognuno di noi ha specie animali, vegetali (e forse anche minerali) con cui ha una sorta di “simbiosi”, per trovare il proprio pollice verde basta trovare le specie vegetali con cui hai la giusta affinità.
L’esempio che spiega la mia teoria è mia mamma, lei ha decisamente il pollice verde, con lei le piante crescono a dismisura, mettono radici in tempi record, ecc. ecc. ma, malgrado questo, ci sono piante con cui non ha feeling, non sono molte ma ci sono e quelle le muoiono miseramente, proprio come se avesse il pollice nero!
Anch’io ho le piante con cui vado d’accordo e quelle con cui non c’è verso
Ogni specie (e forse anche ogni singola pianta) ha una propria personalità e delle caratteristiche uniche, dobbiamo solo trovare le nostre piante amiche.
L’idrocoltura è un sistema geniale per mantenere *quasi* ogni tipo di pianta limitando le cure necessarie al minimo, ma ottenendo bellissime soddisfazioni.
Acqua e poi? Niente, acqua e basta, non è incredibile?
Nell’immagine di apertura articolo vedi alcune delle mie piantine in idro: photos che sta radicando in acqua, aloe vera separata dalla pianta madre (in terra) e messa in idrocoltura, begonia maculata radicata in terra e trasferita in acqua, due mini ficus (elastica e benjamina) trasferiti da qualche settimana dalla terra all’acqua, ecc. ecc. ecc.
Qui sotto invece una bella aloe, molto più grande, in idrocoltura da circa un anno, nell’ultima immagine a fondo articolo, alcune talee che stanno radicando in acqua: origano cubano, incenso, pachira acquatica, erba della madonna e altre.
Pensa che anche molte piante grasse stanno benissimo in acqua!
Se hai voglia di provare ho preparato una guida pratica per passare subito dalla teoria alle piantine belle e rigogliose, anche perchè primavera ed estate sono il momento giusto sia per far radicare nuove talee, sia per spostare le piante dalla terra all’acqua.
Talee in acqua
Moltissime piante possono essere riprodotte con le talee, il sistema di metterle in acqua invece che in terra ha due grandi vantaggi:
1. la facilità, non sporchi niente e non hai bisogno di vasi e terra, ma solo del rubinetto e di bicchieri o barattoli di recupero
2. la possibilità di vedere se e quando cominciano a radicare i rametti
Le piante con cui vai sul sicuro sono sicuramente: il photos, la pilea peperomioides, le begonie (maculata e affini), la pachira acquatica o il papiro, ma anche tante aromatiche come la menta e curative come la portulaca selvatica (portulaca oleracea) e l’erba della madonna (sedum telephium).
Anche la maggior parte di rose si possono riprodurre con talea in acqua.
Quando scegli un rametto per fare una talea devi scegliere un ramo giovane, meglio se non è ancora “legnoso” perchè le talee legnose si possono fare ma hanno più difficoltà a radicare, e con qualche “nodo”, cioè dei punti di inserzione delle foglie.
Dai “nodi” nasceranno poi le radici, quindi i nodi più bassi sul rametto devono stare sempre immersi nell’acqua, mentre le foglie rimanenti devono stare fuori dall’acqua per non rischiare di farla marcire.
Se il rametto ha dei fiori eliminali, e se ci sono tante foglie, soprattutto se sono grandi è meglio lasciarne poche in cima e magari anche cimarle, tagliandole a metà, per permettere alla pianta di concentrare tutte le sue energie nella radicazione.
Ogni pianta ha dei tempi di radicazione diversi, per alcune bastano pochi giorni, per altre possono volerci molte settimane.
Se l’acqua resta pulita e il rametto non secca c’è speranza, quindi limitati a cambiare l’acqua se vedi che si sporca o emana cattivo odore, se invece è pulita puoi solo aggiungerne (a temperatura ambiente) quando cala il livello.
Se il rametto si secca o se noti del marciume la talea non ha avuto successo, butta tutto e ricomincia.
Le piante da talea non hanno bisogno di additivi in questa fase, l’acqua è più che sufficiente, insieme alla nostra pazienza
Dalla terra all’acqua
Le piante che hai nel vaso con la terra possono essere (quasi tutte) trasferite in acqua senza particolari problemi, a parte il fatto che non dovrai più preoccuparti di capire quando è il momento di innaffiarle, si prenderanno l’acqua di cui hanno bisogno crescendo rigogliose, anche se spesso un pochino più lentamente.
Se le innaffiature sono il tuo tallone d’Achille con le piante, se le innaffi troppo annegandole, oppure le innaffi troppo poco dimenticandole, l’idrocoltura ti svolterà la situazione.
L’importante è che l’acqua copra sempre le radici a filo, non deve essere troppo poca, lasciando le radici esposte, né con un livello troppo alto a coprire e superare il “colletto”, che altrimenti può marcire in quelle più sensibili all’umidità.
Ma come si fa ad eliminare la terra senza danni e ad abituare le radici all’acqua?
Con cautela metti il vaso nell’acqua per ammorbidire la terra, e poi piano piano sposta la pianta con le radici ancora sporche di terra in un catino con acqua a temperatura ambiente e lavale bene liberandole dalla terra con le dita, delicatamente.
Stai molto attenta a non spezzare o piagare il colletto mentre lavi le radici, questa cosa può causare danni irreparabili.
Ci vorranno vari passaggi di acqua pulita e un po’ di tempo per togliere tutte le zollette che restano adese, ma alla fine le radici saranno quasi completamente pulite.
L’acqua che elimini dai vari lavaggi puoi recuperarla in un secchio, per innaffiare le piante che hai ancora nei vasi con la terra, non sprecarla buttandola via…
Quando le radici sono pulite è il momento di trovare il contenitore adatto, che può essere in vetro trasparente (io li adoro così) ma anche opaco, la scelta è tua e la pianta non avrà problemi.
Vasi, barattoli, bicchieri e bicchierini, bocce rotonde, vale tutto per trovare il contenitore ideale per la tua piantina.
Per sostenere pianta e radici puoi usare l’argilla espansa, ma io invece preferisco usare solo il vaso trasparente e l’acqua senza altre aggiunte, sono scelte di stile e vanno bene entrambe.
Nelle prime settimane potrà essere necessario cambiare l’acqua (sempre a temperatura ambiente e non fredda dal rubinetto) per eliminare ancora i frammenti di terra che si stacca.
Se vedi che è torbida, sporca o emana cattivo odore cambiala subito, se invece è limpida e non ha odore puoi limitarti a rabboccarla quando serve.
Quando le radici passano dalla terra all’acqua, o viceversa in caso di pianta radicata in acqua e poi trasferita nella terra, cambiano.
Mano mano le vecchie radici scure da terra verranno sostituite da radici più morbide e bianche, è normale e potranno volerci vari mesi se la pianta ne ha tante o è grande.
Per aiutarle in questa transizione puoi usare un pochino di concime apposito per idrocoltura, io ho comprato Flortis Idropon R, è una polverina che si scioglie nell’acqua prima di aggiungerla al vaso, con il tappo dosatore ne prelevo 30 ml e li verso in 2 litri di acqua, poi la aggiungo alle varie piante che ho in idrocoltura e le nutre per 4-6 mesi, ma io non la aggiungo più di una volta all’anno e in alcune non la aggiungo proprio perchè vedo che non ce n’è bisogno, ad esempio l’aloe grande della mia foto non ha bisogno di altro che di acqua.
Direi che ti ho spiegato tutto, ti ripeto solo le ultime raccomandazioni: attenzione al “colletto”, sia per non spezzarlo, sia per non lascialo immerso in troppa acqua, e attenzione alla temperatura dell’acqua: sempre a temperatura ambiente o, alla peggio, appena tiepida.
Buone coltivazioni ed esperimenti, vedrai che la casa con un angolo verde diventa ancora più bella e che soddisfazione far nascere piante e piantine di tutti i tipi…
Silvia
ciao ! usi anche il radicante ?