Almanacco di dicembre per la casa
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Natale è già vicino e questo è il mese in cui tutti i pensieri vanno alle celebrazioni dal 25 fino all’epifania.
Incontri ravvicinati con i pidocchi: niente panico
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Che paura che fanno i pidocchi, più per la “nomea” che per l’effettiva pericolosità del contagio nessuno vuol rivelare di aver avuto un incontro ravvicinato con questi piccoli parassiti a cui io, fin da quando i miei bambini erano piccoli, storpio il nome in “Pinocchi” per togliere l’alone di terrore che li circondano e per sdrammatizzare il fatto che ogni anno arrivano puntuali nelle aule, da quando si comincia la scuola materna fino almeno alla fine della scuola media…
Ci tengo a dire che i pidocchi fanno capolino anche nelle migliori famiglie, non c’è da vergognarsi e non è certo una questione di igiene, addirittura 1 milione e mezzo di persone in Italia vengono contagiate ogni anno, altro che epidemia!
Non è il caso di colpevolizzarsi o, peggio, colpevolizzare i bambini.
Ovviamente anche a casa mia sono approdati almeno due volte al tempo della scuola dell’infanzia, i miei bimbi portavano il classico caschetto che ben si presta al contagio insieme all’età e ai giochi un po’ appiccicosi dei piccolini.
Quando i pidocchi arrivano non c’è altro da fare che comprare il solito veleno in farmacia e fare il trattamento a tutta la famiglia con pettinino e pianti annessi e connessi, non siamo scampati anche a questa avventura e non dico quanto ci avrebbe fatto comodo un trattamento veloce e senza la tortura del pattinino, dei nodi e delle liti per tener fermi i pargoli, e non parliamo poi del trattamento su di me che ho i capelli lunghi, fini e che si annodano solo a guardarli!
Dopo il secondo trattamento familiare abbiamo deciso di accorciare i capelli, avendo due figli maschi non ci sono stati problemi in questo senso, comprato un regolacapelli ormai sono anni che li tagliamo così, belli corti, e non ci sono più stati problemi di parassiti scolastici, capisco che chi ha bambine in casa non può optare per una soluzione così radicale ma il fatto che fino ad ora non esistessero lozioni preventive, salvo quelle delle nostre nonne che non hanno un’efficacia provata e sicura, è una bella scocciatura!
Oltre alle ricette di lozioni preventive tramandate dalle nonne, a base di aceto e lavanda, adesso ci sono delle armi in più che arrivano dal nord Europa, i prodotti si chiamano Hedrin e finalmente tornano anche in Italia dopo aver fatto un successo planetario in Inghilterra, in Francia, in Danimarca e in Irlanda.
Ma cos’hanno di diverso questi prodotti rispetto a quelli che troviamo di solito?
La differenza sta nel principio attivo, non ci sono più veleni che ormai sono risultati inefficaci nell’80% dei casi sui nuovi “super pidocchi” secondo i ricercatori del Communicable Disease Surveillance Centre di Cardiff.
Non essendo a base di veleni non viene assorbito e può essere usato sia sui bimbi piccolissimi (dai 6 mesi di età) sia dalle donne in gravidanza, un portento, io sogno un prodotto del genere anche per le pulci degli animali domestici!
Siccome insieme a me e ai miei bambini vivono cagnolini e gattini la lotta ai parassiti è sempre attiva ma prodotti così innocui purtroppo non ce ne sono e dobbiamo fare ancora i conti con i veleni che io tanto odio!
Mamma facciamo gli gnocchi: ricetta facile da fare (e riordinare dopo)
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La ricetta per fare gli gnocchi è una delle più amate dai bambini, anche dai miei of course!
Si pasticcia tanto tra farina, patate e affini e il risultato finale piace a tutti, qui il condimento preferito di Lapo è la Fontina d’Aosta degli gnocchi alla bava che gli preparava sempre il nonno. Da qualche anno non c’è più, a lui manca tanto e così lo sente ancora vicino.
Per Leon va bene qualsiasi condimento basta che siano gnocchi e possano prepararli loro.
Il problema è che poi in genere sono io che devo riordinare, così ho diviso la ricetta in step precisi che comprendono anche il “dopo”…
La ricetta giusta, per averli soffici, leggeri e che non si sfaldano è facile però è importantissimo conoscere le dosi giuste, io ti racconto quelle che usiamo noi e non ci tradiscono mai.
Dosi e ingredienti si ricordano facilmente: per ogni chilo di patate (che devono essere gialle, farinose e non novelle) ci vogliono 300 grammi di farina, un uovo e qualche pizzico di sale.
Poi si parte lessando le patate, rigorosamente con la buccia quindi prima vanno lavate e spazzolate bene sotto l’acqua corrente per togliere tutti i residui di terra.
Quando le patate sono cotte (per capirlo basta infilare i rebbi di una forchetta, se si infilano senza resistenza le patate sono pronte) si scolando dall’acqua bollente e si sbucciano ancora calde.
Questi primi passi li faccio io, quindi ci vuole sempre un adulto a supervisionare e aiutare i piccoli.
Le patate sbucciate e calde si mettono dello schiacciapatate e qui può cominciare il divertimento dei bambini se non sono troppo piccoli, i miei figli sono grandicelli e ormai sono quasi più forti di me e si inorgogliscono se riescono ad aiutarmi a fare le cose “di fatica” come degli ometti.
Poi tiro fuori la spianatoia e metto la farina, le patate schiacciate e l’uovo e via si comincia ad impastare e questo è il momento in cui si divertono di più, in genere io divido l’impasto in due altrimenti litigano e se lo contendono senza tregua.
Quando l’impasto è pronto, bello compatto ma soffice, si parte a fare gli gnocchi veri e propri.
Prima dividiamo l’impasto in tante palline, poi ogni pallina diventa un filo di pasta lungo lungo e poi via a tagliare tutti i gnocchi.
Di solito ne facciamo un bel po’ e poi quelli in più li congeliamo per i giorni successivi.
Congelarli è facilissimo: si mettono leggermente distanziati su un vassoio infarinato, si mette i freezer e quando sono duri li trasferisco nei sacchetti apposito divisi in porzioni, sigillo, metto la data e quando mi servono ce l’ho a portata di mano e fatti in casa.
Dopo aver finito questa ricetta ci vuole un’impresa di pulizie, invece con questi passi semplici siamo riusciti a riordinare con un solo spray (che ha del miracoloso, lo ammetto), anzi l’hanno fatto i bambini da soli perché quando possono impastare o cucinare sono felici e mi aiutano di più senza brontolare.
Questo post è offerto da Amuchina.
Amuchina è un’azienda italiana nata negli anni ‘30, distribuisce prodotti per la pulizia e l’igiene, disinfettanti per le piccole superfici della casa (come cucina e bagno) come Amuchina Superfici Spray che grazie alla sua formula ad azione sgrassante permette una pulizia profonda di tutte le superfici trattate, anche quelle particolarmente unte e caratterizzate dallo sporco più resistente (forni e fornelli, piani di preparazione dei cibi, frigoriferi, ecc.). Amuchina Superfici Spray Disinfettante Sgrassatore Attivo risulta anche adatto per l’igiene di tutte le superfici che vengono in contatto con i neonati e bambini (fasciatoi, seggioloni, lettini, vasche per il bagnetto, giocattoli, ecc.).
Come scegliere le uova più sane e nutrienti
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, Menu 1 Comment Tags: alimentazione, fare la spesa, mangiare, salute, spesa, uova
Le uova sono buone e fanno bene, contengono tante vitamine e biodisponibili e sono tra le fonti proteiche migliori.
E’ ormai sfatato il mito che troppe uova facciano male, nelle persone sane non danno problemi di nessun genere ma è importante che siano uova fresche e genuine, purtroppo in molti casi viene prima il profitto della qualità e quindi bisogna imparare a sceglierle molto bene quando siamo nei negozi o al supermercato.
Per prima cosa è importante fare attenzione alla confezione: meglio scegliere quelle di cartone per due motivi, prima di tutto non c’è il rischio che si formi della condensa all’interno che rovina la qualità delle uova, in seconda battuta sono più ecologici e possono essere riutilizzati in tanti modi divertenti, ad esempio per creare un piccolo set per il cucito o tante altre cose utili e divertenti.
La seconda cosa da controllare è la freschezza delle uova, con la data di scadenza insieme alla data di deposizione, le uova invecchiano molto velocemente e già dopo soli 9 giorni dalla deposizione tanti nutrienti utili al nostro organismo se ne sono andati. Meglio scegliere le uova che sono state deposte da pochi giorni e sono indicate con la categoria A extra. Se le uova hanno già 20-25 giorni (calcolati dalla data di deposizione) è meglio non consumarle crude o poco cotte.
Per legge sulle uova, proprio sopra il guscio, viene impresso un codice alfanumerico e invece di leggere quello che è scritto a caratteri cubitali sulle confezioni e meglio imparare cosa ci racconta questo codice che non mente mai (salvo nei casi di frodi alimentari, ma quella è un’altra storia).
Ecco un esempio di questo codice: 0 IT 124 GE 004
Il primo numero del codice indica il tipo di allevamento:
– 0 corrisponde ad un allevamento biologico, dove le galline sono allevate all’aperto e sono nutrite solo con mangimi biologici e senza l’aggiunta di medicinali o sostanze artificiali.
– 1 corrisponde ad allevamento all’aperto ma senza attenzione a mangimi biologici e sostanze artificiali.
– 2 corrisponde ad allevamenti “a terra” che però vengono fatti in capannoni illuminati artificialmente, nessuna attenzione al mangime e con spazi limitati.
– 3 corrisponde ad allevamenti in gabbia, dove le galline vengono tenute in gabbie anguste e spesso vengono usate pratiche violente perché non possano ferirsi tra loro con artigli e becchi. Ovviamente queste uova sono anche quelle meno ricche di nutrienti perché le condizioni di allevamento sono fondamentali non solo per la salute e il benessere delle galline ma anche per la nostra.
Inutile che ti dica che le uova che prendo in considerazione sono quelle con il numero 0 oppure 1, purtroppo al supermercato le uova con il codice 0 sono molto difficili da trovare e non sempre riesco a passare dal negozio specializzato, ma evito rigorosamente le uova con il codice 2 e 3…
La seconda parte del codice alfanumerico ci dice da dove arrivano le galline, quindi IT per l’Italia.
Subito dopo si trovano 3 numeri che indicano il codice Istat del comune di produzione e ancora dopo c’è il codice della provincia di produzione.
L’ultima cifra composta ancora da 3 numeri indica il codice univoco dell’allevamento di provenienza.
Se hai comprato delle uova ma non sei sicura che siano fresche c’è un trucco che usavano le nonne per scoprirlo: metti in un recipiente un litro di acqua salata (con un cucchiaio di sale) a temperatura ambiente. Fai sciogliere il sale e metti nell’acqua l’uovo.
Se va a fondo vuol dire che è freschissimo, più invecchia e più tende a venire a galla, se affiora in superficie ci sono ottime probabilità che non sia più commestibile.
Questo trucco ha ovviamente anche una base scientifica, l’uovo vecchio resta a galla perché la camera d’aria che contiene aumenta man mano che il tempo passa rendendolo più leggero dell’acqua salata.
Regali di Natale DIY: preparato per cioccolata calda cremosa
By Casa Organizzata in L'angolo del risparmio, Menu 3 Comments Tags: autoproduzione, cioccolata calda, cioccolato, DIY, fai da te, idee, regali
Dimmi un po’ a che punto sei con i preparativi di Natale…
Io mi sono preparata molto in anticipo (alcuni regali li ho comprati quest’estate) e sto seguendo la mia tabella di marcia in modo rigoroso.
Visto il surplus di lavoro degli ultimi due mesi ho deciso che a dicembre voglio prendermela con molta più calma e quindi anche per il lavoro l’organizzazione ferrea è tutto, poi ci saranno millemila imprevisti come al solito ma almeno il grosso sarà fatto.
Anche quest’anno in famiglia niente regali inutili, solo cose fatte a mano o molto molto ragionate ed è proprio del primo tipo quello di cui ti voglio parlare oggi: il preparato per la cioccolata calda e cremosa in tazza da mettere in un bel barattolo riciclato e decorato e da regalare a parenti e amici.
Una polverina che a contatto con latte (o anche acqua per chi è a dieta) si trasforma in una cioccolata fumante e deliziosa è decisamente una polverina magica e la cosa bella è che a farla ci vogliono pochi minuti, basta avere la ricetta giusta e io ce l’ho, anche tu visto che te la dico in gran segreto!
– 100 grammi di cacao amaro in polvere
– 50 grammi di cacao crudo in polvere
– 3 cucchiai di frumina
– 50 grammi di zucchero a velo
– un pizzico cannella o altre spezie a piacere (facoltativo)
Setaccia tutte le polveri dentro il barattolo, chiudi, decora il coperchio ed aggiungi una etichetta carina fatta a mano o al computer e aggiungi le istruzioni per l’uso: ogni 150 grammi di latte freddo ci vogliono 3 cucchiai rasi di polverina magica, si mescola bene finché non arriva a bollore, si continua ancora per 1 minuto a fuoco bassissimo e si serve.
Il barattolo si decora a piacere e visto che questo regalo va BENISSIMO anche al maschile io ti lascio un’idea così…