Ormai si sa che sono sempre alla ricerca di sistemi ecologici ed economici per prendermi cura della famiglia e anche di me stessa, i capelli non fanno eccezione e sono importanti per sentirsi bene.
autoproduzione
Detersivi fai da te: crema abrasiva dolce per tutte le superfici dure
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica, L'angolo del risparmio 1 Comment Tags: autoproduzione, bicarbonato, detersivi, detersivi ecologici, detersivi fai da te, oli essenziali, tea tree, teatree
La cosa bella dell’autoproduzione è che puoi fare qualsiasi cosa o quasi con le tue mani e stupirti del risultato!
Questa volta ti racconto di una specie di crema, che va bene per lavare un sacco di cose, dai semplici sanitari, al lavello di acciaio della cucina, al forno a microonde, persino le piastrelle, pentole e padelle e tutto quello che è in vetro come il piano cottura in vetroceramica.
Geniale, profumato e versatile questo detersivo in crema fai da te funziona bene come quelli che si comprano, so esattamente cosa ci metto dentro e va bene su quasi tutte le superfici lisce, l’importante è che non siano porose come il legno o il granito, in quel caso bisogna usare qualcos’altro.
E’ davvero facile da fare e bastano pochissimi ingredienti che probabilmente hai già in casa:
– 1 tazza da te di bicarbonato di sodio
– 1 tazzina da caffè di sapone di Marsiglia liquido
– 15 gocce di olio essenziale di Tea Tree
– 1 barattolo di vetro o di plastica (o anche un bicchiere) a bocca larga
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Versa il bicarbonato nel barattolo e poi aggiungi l’olio essenziale, aggiungi anche mezza dose di sapone di Marsiglia liquido e comincia a mescolare molto bene, se la miscela è ancora troppo asciutta e farinosa e non si rapprende aggiungi ancora metà della dose di sapone che ti resta e mescola ancora, devi ottenere una pasta molto densa, quasi un panetto solido che schiaccerai bene bene sul fondo del contenitore. Se è il caso aggiungi anche l’ultima dose di sapone ma stai attenta che non sia troppo liquido.
Dopo aver terminato la miscela lascia il barattolo aperto per 24-48 ore, in questo modo prende aria e si solidifica ancora un po’ diventato il panetto semi-solido che ci serve.
Quando il panetto è pronto per prendere la crema e passarla sulle superfici ti servirà una spugna morbida, usa la spugna bagnata e strizzata per fregare la superficie del panetto e poi passala sulla superficie che devi pulire e vedrai che funziona alla grande!
Io lo uso sempre sui vetri, che i cani mi sporcano tantissimo con le zampe.
Come olio essenziale ho scelto il tea tree perché disinfetta molto bene ed ha un costo più basso rispetto ad altre essenze ma, se preferisci, puoi usare altre profumazioni. Io mi trovo benissimo anche con la verbena che ha un profumo agrumato ma più persistente degli agrumi che si volatilizzano subito.
Autoproduzione: Unguento decongestionante contro naso chiuso e raffreddore
By Casa Organizzata in ECO_genitori, ECO_logica 8 Comments Tags: aromaterapia, autoproduzione, influenza, raffreddore, salute
Nelle vacanze natalizie ci sono stati tantissimi casi di influenza, ma pare che quest’anno il peggio debba ancora arrivare!
Gli esperti dicono che i casi continueranno ad aumentare e il picco massimo sarà in febbraio.
Un unguento decongestionante per aiutare grandi e piccini a respirare meglio è l’ideale, in commercio se ne trova uno molto famoso che purtroppo però non è privo né di componenti chimici (il principale eccipiente è la vaselina, che si ottiene dai residui della distillazione del petrolio) né di rischi legati all’accumulo di derivati terpenici e al sovradosaggio, soprattutto nei bambini.
Però possiamo preparare in casa un’alternativa completamente naturale e sicura, con pochi ingredienti semplici da reperire in farmacia, erboristeria o anche online.
La ricetta è semplicissima da realizzare e, rispettando le dosi, si ottiene un unguento che si può usare per tutti, anche per i bambini oltre i 24 mesi.
– 25 ml. di olio di cocco
– 25 ml. di olio extravergine d’oliva
– 1 cucchiaino di cera d’api (o di altra cera vegetale se sei vegana)
– 10 gtt. di o.e. camomilla romana [anthemis nobilis]
– 10 gtt. di o.e. di eucalipto smithii o radiata [eucalyptus smithii – eucalyptus radiata], da EVITARE invece l’o.e. di eucalipto citriodora che è più aggressivo e presenta controindicazioni.
– 1 vasetto di vetro con chiusura ermetica
Se vuoi ottenere una quantità di unguento maggiore o minore puoi moltiplicare o dividere il peso di tutti gli ingredienti mantenendo la proporzione.
Per la preparazione dell’unguento metti il vasetto di vetro a bagnomaria con la cera d’api, l’olio di cocco e l’olio evo e mescola finché sono fusi e ben amalgamati.
Togli dal fuoco ed aggiungi le gocce di oli essenziali, mescola ancora bene con un bastoncino e lascia raffreddare.
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Alla fine chiudi bene il coperchio (l’ideale sono i vasetti con la chiusura ermetica a clip) ed ecco pronto l’unguento per i malanni di stagione da usare ogni volta che serve spalmato sul petto o sulla schiena.
C’è chi dice sia miracoloso anche spalmato alla sera, prima di dormire, sotto le piante dei piedi…
Mantenendo il barattolo ben chiuso si conserva tranquillamente per 12 mesi.
La camomilla romana ha proprietà rilassanti (per favorire un buon sonno), analgesiche e febbrifughe.
L’eucalipto Smitii è l’espettorante e anti-settico ideale per i bambini, è anche un efficace immunostimolante, mucolitico, decongestionante nasale, anticatarrale, tossifugo e sedativo.
L’eucalipto Radiata è simile all’eucalipto Smitii.
5 validi motivi + 1 per autoprodurre cosmetici in casa
By Casa Organizzata in Controcorrente, ECO_bellezza, ECO_logica No Comments Tags: autoproduzione, cosmesi, cosmetici fai da te, Guest Post
Oggi ospito un guest post molto interessante, è scritto da Khadi di Sonobio… A modo mio che è diventata un’esperta di autoproduzione cosmetica (e non solo) e ce la racconta suo blog ormai da alcuni anni.
Ma perché cominciare questo cammino? Ecco 5 motivi + 1…
<< Da oltre sei anni autoproduco in casa quasi tutto quello che mi spalmo. Prima di iniziare a farlo, non avrei mai immaginato di riuscirci perché sono una che non ama darsi da fare in casa.
Non lo faccio apposta, ma non sono portata per fare la casalinga e lo so!
E’ che, per formazione, non ero preparata a trovarmi catapultata in questo ruolo e dover gestire una casa. Avrei potuto gestire uno studio tecnico, un cantiere, uno sportello comunale di edilizia privata o una classe universitaria, ma la casa e l’economia domestica non erano settori di mia competenza. Sono nata donna e questa cosa mi è sempre piaciuta, ma non avrei mai immaginato che poi nella vita sarei diventata moglie e madre e anche, per giunta, casalinga e quindi non mi sono formata per questo, non ho studiato e non ho mai pensato che fossero necessari degli stage, per esempio, a fianco di mia mamma o di una zia.
Invece poi, ad un certo punto della mia vita, sono cambiata ed ho deciso di vivere in un modo diverso. E quello che a me sembrava una stranezza, è tornato ad essere di colpo naturale, dolce e rilassante.
E l’autoproduzione fa parte di questo nuovo progetto di vita, proteso a ridurre gli sprechi, selezionare con criterio e consapevolezza ciò che ci si vuole spalmare addosso e ciò che si vuole evitare, selezionare cosa si vuole mangiare, sapere come si vuole vivere e cercare di conseguire lo stile di vita scelto a prescindere da condizionamenti sociali, bisogni indotti e false credenze metropolitane.
Nonostante la mia scelta, non mi ritengo una “fissata” dell’autoproduzione, né tantomeno un’integralista dell’ecobio, e quando trovo prodotti che ritengo validi e relativamente economici sostituisco volentieri una o due ore di lavoro (perché di lavoro pur sempre si tratta ed io, nonostante tutto, resto sempre un po’ allergica al lavoro manuale!) con un prodotto decente già fatto e confezionato e capisco perfettamente tutte quelle donne che, lavorando magari fuori casa, pur volendo, non riuscirebbero proprio a trovarlo il tempo per autoprodursi un deodorante o una crema.
Eppure, se nonostante la mia leggendaria pigrizia e le mie discutibili doti organizzative ho deciso di intraprendere questa strada è perché sono spinta da una forte motivazione, che posso riassumerti essenzialmente in cinque schematici punti oggettivi e uno molto più intimo, da psicanalisi fai da me pure quella.
1. Leggere le etichette dei cosmetici non è cosa facile e quindi la maggior parte della gente non sa cosa c’è davvero dentro i cosmetici che acquistiamo e ci spalmiamo addosso. Si parla di prodotti parben free, sless free, gluten free o alcool free, ma chi ha l’ardire di mettersi a consultare la letteratura di settore si accorge presto che queste diciture non sono altro che specchietti per le allodole e un modo come un altro per vendere di più.
Con un prodotto fatto in casa, invece, sappiamo esattamente cosa c’è dentro, perché lo decidiamo noi.
2. Da qualche anno a questa parte è finalmente possibile acquistare a basso prezzo anche nei supermercati ottimi prodotti, ma non sempre però questi prodotti bio in commercio fanno esattamente al caso nostro.
Il prodotto fatto in casa invece possiamo personalizzarlo secondo le nostre esigenze e i nostri gusti. Per esempio partendo da uno stesso semplicissimo preparato di base possiamo autoprodurre pomate di vario tipo, modificando solo l’aggiunta di un olio funzionale atto a trasformare il nostro preparato di base in una pomata cicatrizzante, antismagliature, anticellulite, lenitiva o antimacchia.
3. Autoproducendo un cosmetico in casa possiamo di calibrarlo quanto più possibile su di noi, evitando tutti gli ingredienti che possono dar fastidio alla nostra pelle (e magari non a quella di un altro) e inserendo quelli adatti alla nostra cute.
4. Non tutti sanno che i prodotti in commercio hanno comunque una scadenza che a volte parte dal momento in cui apriamo la confezione.
Quando la confezione non è palesemente sigillata però non sappiamo se qualcuno l’ha già aperta prima di noi, se ha subito sbalzi termici che ne hanno alterato le caratteristiche e ne hanno annullato l’efficacia etc.
5. Nonostante autoproduca la maggior parte dei cosmetici che uso e nonostante ne usi pochissimi rispetto a quanti se ne usano mediamente, mi ritrovo spesso con bustoni di flaconi in plastica vuoti, opportunamente lavati e disinfettati che non riesco a riciclare e che devo smaltire.
Non oso immaginare quanta plastica di scarto produca mediamente una famiglia, ma dobbiamo ricordare che la plastica non è biodegradabile e lo smaltimenti dei contenitori richiede ulteriore energia per riciclarli.
E se pensi che tutti questi motivi secondo te non sono sufficienti, capirai invece il motivo psicologico più o meno inconscio che viene a galla solo in intensi momenti di confidenze tra donne come questo: rendendomi conto di non essere all’altezza del mio compito di casalinga modello, cerco di compensare come posso creandomi in casa il mio piccolo laboratorio cosmetico per darmi un’alternativa che costituisca una scusa – valida solo ai miei occhi – per giustificare tutto il macello che c’è, i piatti non fatti, le montagne di panni non piegati ammassate sullo stendino e il disordine diffuso.
Almeno, proprio come una donna in carriera, posso sempre dire: e vabbè, ho da lavorare io, sono occupata, mica posso perder tempo a lavar piatti e spazzare a terra eh!
Ti garantisco però che ne vale davvero la pena! Fidati! >>
khadi
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Autoproduzione: come fare in casa il tonno sott’olio
By Casa Organizzata in ECO_logica, Menu 3 Comments Tags: autoproduzione, Menu, tonno
Siamo abituati ad aprire la scatoletta di tonno senza neppure pensare che dentro c’è spesso troppo sale e c’è il rischio che l’olio usato non sia dei migliori. Salvo per alcuni nuovi prodotti con olio extravergine d’oliva, più sicuri ma molto molto cari.
Autoproduzione: fare la pasta fresca vegana senza uova
By Casa Organizzata in Menu, Post sponsorizzato, Youtube 2 Comments Tags: autoproduzione, farina, pasta, pasta fresca, ricette, ricette veloci, senza uova, sponsor, vegan, vegani, vegetariani
In questi giorni ho avuto l’occasione di provare una farina nuovissima e speciale, insieme al grano tenero c’è il riso venere che la fa diventare scura e aromatica, si chiama “Vitala+Riso Venere” ed è appena uscita in commercio presentata da Molini Nova.
L’ho vista usare, anche dall’azienda produttrice, sempre per pani e preparazioni da forno, così ho voluto cambiare e usarla per fare una pasta fresca senza uova, completamente vegana, molto semplice e genuina. La pasta fatta così può sostituire completamente quella che acquistiamo secca con un bel risparmio e la certezza di usare le materie prime che preferisco.
Non assomiglia ovviamente alla classica pasta fresca all’uovo, è molto più veloce e più semplice da fare, in 5 minuti si preparano impasto e sfoglia a mano e poi si può tagliare come si vuole sia per fare pasta normale come tagliatelle, tagliolini, farfalle, pizzoccheri e cose così, sia per fare pasta ripiena.
L’ho preparata ieri, ho fatto il video per mostrarti brevemente i passaggi e poi ce la siamo mangiata per cena con un buon pesto fresco.
Gli ingredienti per due persone sono:
– 70 grammi di farina Vitala+
– 70 grammi di farina di semola rimacinata (di grano duro)
– mezzo bicchiere scarso di acqua
– un cucchiaino di olio extravergine d’oliva
Le farine puoi cambiarle a piacere, magari sperimentando le altre farine della serie Vitala+, ma è meglio lasciare sempre metà del peso di grano duro, questo perché essendo un impasto fatto solo di acqua e farina senza altri leganti ha bisogno del grano duro per mantenere la cottura e non disperdere troppo l’amido.
Poi tra una boule di vetro e il piano per impastare e fare la sfoglia viene fuori la pasta in pochi minuti, la sfoglia la tiro più sottile per la pasta ripiena e un pochino meno sottile per le tagliatelle ,a poi ognuno si regola come preferisce, no?
Guardati il video qui sotto e sarà tutto chiaro, niente di complicato, questa pasta la puoi fare anche se non hai mai impastato in vita tua e puoi conservarla essiccata oppure congelata…
Per essiccarla lasciala su un vassoio di cartone per 12 ore circa e quando è bella asciutta mettila in sacchetti di carta da riporre in dispensa, si conserva fino a 20-30 giorni in luogo asciutto.
Per congelarla fai lo stesso procedimento di prima ma lasciala essiccare solo per –2 ore poi metti il vassoio così com’è in freezer per 10-12 ore, quando è congelata togli il vassoio, mettila in sacchetti da freezer (magari già porzionati) e puoi conservarla per 3-4 mesi senza problemi, così è sempre pronta quando serve.