Nei prossimi mesi parteciperò, come giudice, ad un concorso di cucina di ricette italiane, che si svolgerà online.
farina
Autoproduzione: fare la pasta fresca vegana senza uova
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In questi giorni ho avuto l’occasione di provare una farina nuovissima e speciale, insieme al grano tenero c’è il riso venere che la fa diventare scura e aromatica, si chiama “Vitala+Riso Venere” ed è appena uscita in commercio presentata da Molini Nova.
L’ho vista usare, anche dall’azienda produttrice, sempre per pani e preparazioni da forno, così ho voluto cambiare e usarla per fare una pasta fresca senza uova, completamente vegana, molto semplice e genuina. La pasta fatta così può sostituire completamente quella che acquistiamo secca con un bel risparmio e la certezza di usare le materie prime che preferisco.
Non assomiglia ovviamente alla classica pasta fresca all’uovo, è molto più veloce e più semplice da fare, in 5 minuti si preparano impasto e sfoglia a mano e poi si può tagliare come si vuole sia per fare pasta normale come tagliatelle, tagliolini, farfalle, pizzoccheri e cose così, sia per fare pasta ripiena.
L’ho preparata ieri, ho fatto il video per mostrarti brevemente i passaggi e poi ce la siamo mangiata per cena con un buon pesto fresco.
Gli ingredienti per due persone sono:
– 70 grammi di farina Vitala+
– 70 grammi di farina di semola rimacinata (di grano duro)
– mezzo bicchiere scarso di acqua
– un cucchiaino di olio extravergine d’oliva
Le farine puoi cambiarle a piacere, magari sperimentando le altre farine della serie Vitala+, ma è meglio lasciare sempre metà del peso di grano duro, questo perché essendo un impasto fatto solo di acqua e farina senza altri leganti ha bisogno del grano duro per mantenere la cottura e non disperdere troppo l’amido.
Poi tra una boule di vetro e il piano per impastare e fare la sfoglia viene fuori la pasta in pochi minuti, la sfoglia la tiro più sottile per la pasta ripiena e un pochino meno sottile per le tagliatelle ,a poi ognuno si regola come preferisce, no?
Guardati il video qui sotto e sarà tutto chiaro, niente di complicato, questa pasta la puoi fare anche se non hai mai impastato in vita tua e puoi conservarla essiccata oppure congelata…
Per essiccarla lasciala su un vassoio di cartone per 12 ore circa e quando è bella asciutta mettila in sacchetti di carta da riporre in dispensa, si conserva fino a 20-30 giorni in luogo asciutto.
Per congelarla fai lo stesso procedimento di prima ma lasciala essiccare solo per –2 ore poi metti il vassoio così com’è in freezer per 10-12 ore, quando è congelata togli il vassoio, mettila in sacchetti da freezer (magari già porzionati) e puoi conservarla per 3-4 mesi senza problemi, così è sempre pronta quando serve.
farina: come scegliere quella giusta
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Sabato scorso ho seguito il convegno “La Farina: sana energia per la nostra tavola” organizzato da ITALMOPA in occasione del SIGEP, la grande manifestazione del settore Food di Rimini Fiera.
Ovviamente si è parlato di farine, delle differenze tra i vari tipi, dell’impatto e dell’importanza della farina (cioè degli amidi e dei carboidrati complessi) per il nostro organismo e anche dei falsi miti sull’argomento. E’ stato molto interessante e istruttivo.
Quello che è emerso è che in Italia la legislazione alimentare per il settore molitorio è molto stringente ed assicura una qualità molto alta dei prodotti in commercio.
Dal punto di vista della salute sono intervenuti due medici, un Gastroenterologo e Nutrizionista ed un Medico dello Sport che hanno spiegato che amidi e farine sono importantissimi per la nostra salute, anche in caso di diabete. Solo i soggetti con celiachia conclamata devono eliminare il glutine dalla dieta, tutti gli altri anche in caso di sovrappeso hanno bisogno di carboidrati complessi per mantenersi in salute.
Io sono italiana e sono ligure, quindi oltre alla pasta e al pane sono abituata a mangiare spesso focaccia e farinata che sono preparazioni tipiche della mia zona, la notizia che le farine fanno bene è ottima e imparare a scegliere quelle giuste per ogni preparazione è una competenza, molto utile per fare in casa tante cose buone per tutta la famiglia, che ho imparato con l’esperienza.
Come orientarsi nella scelta della farina giusta è quello che ti voglio raccontare oggi.
Tanto per cominciare parliamo di numeri: che differenze ci sono tra integrale, 2, 1 , 0 e 00.
Tra l’integrale e la 00 la differenza è sostanzialmente nella quantità della parte più esterna del chicco di frumento, che poi si porta dietro anche tutta una serie di differenze per quanto riguarda gli altri microelementi: amido, proteine, fibre alimentari e minerali.
Nei mulini all’avanguardia c’è molta attenzione nel momento della pulitura dei chicchi di frumento, cosa importantissima soprattutto per le farine integrali e semi-integrali perché la materia prima arriva dai campi sporca e spesso piena di micotossine che con la fase di lavatura vengono eliminate il più possibile. Ovviamente più la farina è integrale e più c’è il rischio che qualche impurità indesiderata rimanga.
La farina 00 è molto ricca di amido ma povera di proteine, minerali e fibre, Viceversa nella farina integrale abbondano le fibre ma scarseggia l’amido.
Un’altra differenza importante è quella che si chiama “forza”, cioè la capacità della farina di mantenere la lievitazione che dipende in buona parte dalla quantità e dalla qualità del glutine. Sui pacchetti di alcuni mulini viene la forza viene indicata con un numero e accanto la lettera W, più il numero è alto e più la farina è forte. Si va da un minimo di 150W per farine deboli fino ai 400W di alcune farine Manitoba.
Oltre alle farine di grano tenero ci sono la semola e la semola rimacinata di grano duro, in genere usate per la pasta secca ma anche per alcune paste fresche e pani come quello di Altamura.
Poi c’è tutto il settore delle farine di cereali differenti: si va dal grano saraceno, alla soia, al riso, alla farina di castagne e tantissime altre, che in genere vanno aggiunte alle farine classiche per ottenere preparazioni particolari e con particolari caratteristiche anche nutrizionali, in genere si aggiungono a farine forti in percentuali variabili, in genere sotto al 30% del peso totale.
Come mantenere la farina sempre fresca e senza farfalline
By Casa Organizzata in Menu, Parassiti, Varie 4 Comments Tags: farina, infestazioni, insetti, Parassiti, tarme alimentari
La farina a casa mia non manca mai, anzi tendo ad avere sempre vari pacchi di farine diverse perché voglio averle sempre a disposizione per quando mi viene voglia di impastare anche all’ultimo momento quando faccio la focaccia ligure in 5 minuti e tante altre cosine buone.
Ovviamente negli anni scorsi sono stata vittima di una di quelle noiosissime infestazioni da farfalline della farina, una gran scocciatura!
Per risolvere il problema ho cominciato a travasare le varie farine in contenitori in vetro a chiusura ermetica, in questo modo una farina ha di nuovo avuto le farfalline ma sono rimaste imprigionate nel barattolo e non sono riuscite ad infestare il resto della dispensa, ho dovuto buttare quel tipo di farina ma è stato un danno limitato.
Negli ultimi anni invece ho trovato un sistema per conservare i miei preziosi pacchi che mi evita del tutto il problema: li metto nei sacchetti di nylon robusti e li ripongo nel freezer.
Le tarme alimentari o tignole arrivano nella farina e nei cereali dall’esterno (spesso da altri pacchetti) oppure le uova sono già dentro la confezione, restano latenti finché non trovano le condizioni giuste per schiudersi e poi è tardi, si diffondono un po’ dappertutto nella dispensa. Usando il freezer le condizioni giuste per loro non arrivano mai.
In questo modo la farina rimane perfetta per tutto il tempo di conservazione indicato sul pacchetto e anche qualche mese in più. Sono riuscita a sconfiggere le farfalline completamente adottando questo sistema facile e a costo zero.
Tu hai qualche altro trucchetto contro questi insetti?