La stagione delle zucche non è ancora finita e quindi sono qui con una ricettina buonissima e velocissima da fare nelle serate autunnali.
vegani
Ricette Veloci: come fare la farifrittata perfetta (con cipolle e non solo)
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Se anche tu vuoi diventare vegetariana o vegana e ancora non ci sei riuscita la cosa migliore è cominciare a ridurre le proteine animali, prima di toglierle del tutto dalla dieta.
La cosa più difficile secondo me è riuscire a continuare mangiare in modo semplice, con ricette veloci e facili da fare, che non richiedano degli ingredienti astrusi da cercare con il lanternino, soprattutto se abiti in un paese o in una piccola città.
Per fortuna le ricette vegetariane e le ricette vegane senza troppe difficoltà esistono, io le uso e le sperimento per aumentare il mio ricettario personale, poi ovviamente te le racconto anche qui.
La farifrittata è una di queste ricette, molto simile alla frittata classica se azzecchi le dosi, è buona e molto sana, figurati che piace anche ai bambini.
La base non sono più le uova ma una pastella di farina di ceci e acqua, il resto del procedimento invece è esattamente identico a quello della frittata classica, stando un pochino attenta alle temperature.
Anche la farifrittata si può fare in padella con un filo di olio extravergine (se mi segui sai che io friggo solo con olio extravergine delicato, come quello ligure) oppure in forno.
Per una frittatina ecco gli ingredienti:
– 150 ml di acqua
– 70 grammi di farina di ceci
– olio extravergine d’oliva
– un pizzico di curcuma (facoltativo)
– sale e pepe nero (facoltativo)
– sale fino
– una cipolla grande
Metti l’acqua in una ciotola e stempera la farina setacciandola, mescola mentre versi per ottenere una pastella densa ma non troppo.
Aggiungi un cucchiaino di olio evo, un pizzico di sale, pepe e curcuma (questi ultimi due ingredienti solo se ti piacciono e se li hai in casa).
Amalgama bene il tutto e lascia riposare in frigorifero per almeno 10-15 minuti, se hai qualche ora lasciala pure in frigorifero coperta e cuocila quando torni a casa per pranzo. Lasciando riposare la pastella più a lungo il sapore dei ceci diventa più delicato (e più simile alla frittata classica), la farifrittata è più digeribile e si rompe meno facilmente, lo stesso procedimento da noi in Liguria si fa per la farinata…
Se per caso hai una padella in rame stagnato usala, è perfetta sia per fare la farifrittata che la farinata.
Quando la pastella ha riposato a dovere affetta finemente la cipolla.
Aggiungi la cipolla affettata al composto, mescola un’ultima volta e poi fai scaldare la padella con un filo di olio extravergine spennellato per bene.
Scalda a fuoco dolce e aspetta che l’olio sia caldo prima di versare la pastella.
Cuoci circa 5 minuti per lato sempre a fuoco dolce, girala quando vedi che il lato sotto si è rappresa.
Dopo la girata la farifrittata è pronta da mangiare.
Ovviamente puoi sostituire le cipolle con qualsiasi altra verdura, se affetti sottile sottile la verdura che usi puoi anche metterla cruda nella pastella, se invece metti pezzi più grandini o verdure più coriacee cuocile prima in acqua o al vapore e poi aggiungile.
Prova la farifrittata, falla provare al resto della famiglia e poi dimmi com’è!
Autoproduzione: fare la pasta fresca vegana senza uova
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In questi giorni ho avuto l’occasione di provare una farina nuovissima e speciale, insieme al grano tenero c’è il riso venere che la fa diventare scura e aromatica, si chiama “Vitala+Riso Venere” ed è appena uscita in commercio presentata da Molini Nova.
L’ho vista usare, anche dall’azienda produttrice, sempre per pani e preparazioni da forno, così ho voluto cambiare e usarla per fare una pasta fresca senza uova, completamente vegana, molto semplice e genuina. La pasta fatta così può sostituire completamente quella che acquistiamo secca con un bel risparmio e la certezza di usare le materie prime che preferisco.
Non assomiglia ovviamente alla classica pasta fresca all’uovo, è molto più veloce e più semplice da fare, in 5 minuti si preparano impasto e sfoglia a mano e poi si può tagliare come si vuole sia per fare pasta normale come tagliatelle, tagliolini, farfalle, pizzoccheri e cose così, sia per fare pasta ripiena.
L’ho preparata ieri, ho fatto il video per mostrarti brevemente i passaggi e poi ce la siamo mangiata per cena con un buon pesto fresco.
Gli ingredienti per due persone sono:
– 70 grammi di farina Vitala+
– 70 grammi di farina di semola rimacinata (di grano duro)
– mezzo bicchiere scarso di acqua
– un cucchiaino di olio extravergine d’oliva
Le farine puoi cambiarle a piacere, magari sperimentando le altre farine della serie Vitala+, ma è meglio lasciare sempre metà del peso di grano duro, questo perché essendo un impasto fatto solo di acqua e farina senza altri leganti ha bisogno del grano duro per mantenere la cottura e non disperdere troppo l’amido.
Poi tra una boule di vetro e il piano per impastare e fare la sfoglia viene fuori la pasta in pochi minuti, la sfoglia la tiro più sottile per la pasta ripiena e un pochino meno sottile per le tagliatelle ,a poi ognuno si regola come preferisce, no?
Guardati il video qui sotto e sarà tutto chiaro, niente di complicato, questa pasta la puoi fare anche se non hai mai impastato in vita tua e puoi conservarla essiccata oppure congelata…
Per essiccarla lasciala su un vassoio di cartone per 12 ore circa e quando è bella asciutta mettila in sacchetti di carta da riporre in dispensa, si conserva fino a 20-30 giorni in luogo asciutto.
Per congelarla fai lo stesso procedimento di prima ma lasciala essiccare solo per –2 ore poi metti il vassoio così com’è in freezer per 10-12 ore, quando è congelata togli il vassoio, mettila in sacchetti da freezer (magari già porzionati) e puoi conservarla per 3-4 mesi senza problemi, così è sempre pronta quando serve.
SPAGHETTI DI zucchine: VANTAGGI, CONSIGLI E ricette
By Casa Organizzata in Controcorrente, ECO_logica, Menu 1 Comment Tags: carote, frutta, idee, primi, spaghetti, vegan, vegani, vegetariani, verdura, verdure, zucchine
Oggi ho voluto sperimentare un po’ e visto che i miei figli mi fanno ancora storie a mangiare le verdure ho preparato gli spaghetti di zucchine al ragù.
5 idee interessanti per usare il sale inglese o sale di Epsom
By Casa Organizzata in ECO_bellezza, ECO_logica, L'angolo del risparmio 3 Comments Tags: autoproduzione, formaggio, giardino, lumache, magnesio solfato, Parassiti, piante, sale di Epsom, sale inglese, sali da bagno, salute, vegan, vegani
Il sale di Epsom ha un sacco di sinonimi, viene chiamato anche sale inglese, perché è stato scoperto proprio a Epsom in Inghilterra, o sale amaro per il gusto.
Chimicamente è il solfato idrato di magnesio o magnesio solfato o epsomite.
L’uso più comunemente conosciuto è quello che se ne fa come lassativo o come depurativo per il fegato.
In realtà può essere usato per tantissime cose, comprese alcune idee decisamente interessanti e inusuali, io te ne racconto 5 che mi piacciono particolarmente:
1. Il sale di Epsom può essere usato al posto del caglio o di aceto o limone per fare in casa i formaggi, è perfetto per chi non vuole usare il caglio di origine animale anche per i formaggi vegan, è molto più facile da trovare del caglio di origine vegetale e non lascia il sapore acido che restano nel formaggio quando si usano aceto o succo di limone.
Ne puoi usare un cucchiaio raso, sciolto in una tazzina da caffè piena di acqua tiepida, da mescolare al latte in ebollizione, mescoli per pochi secondi, spegni il fuoco e fai intiepidire con il coperchio poi filtri il formaggio dal siero con una garza.
2. Il sale inglese tiene lontane le lumache senza recar loro danno. Basta cospargere il sale intorno alle piante facendo una sottile barriera e le lumache non si avvicinano più per mangiare i germogli di quelle che vogliamo preservare. In più è completamente ecologico.
3. Il sale amaro rende più verde l’erba del prato. Basta spargerne un velo in giardino e innaffiare leggermente. Questo trattamento fatto una volta ogni due mesi ravviva il colore dell’erba e nutre il terreno grazie al magnesio contenuto nel sale. Se hai anche verdura fiori e frutta ne aumenta la produzione ed è anche un buon fertilizzante per le rose.
Stessa cosa per le piante di casa per cui ne basta un cucchiaio in 4 litri d’acqua da usare per innaffiarle una volta al mese come fertilizzante.
4. Il sale di Epsom è un antiparassitario naturale che tiene lontani insetti e parassiti delle piante e del terreno ma non rovina in nessun modo piante e fiori.
Basta sciogliere 2 cucchiai di sale in 1 litro e mezzo di acqua e spruzzarlo dove serve fino a risoluzione del problema.
5. Il sale inglese si può usare come sale da bagno per un bagno rilassante con tanti altri lati positivi: riduce la pressione e regolarizza il battito cardiaco, aiuta ad eliminare le tossine, favorisce la produzione di serotonina, migliora l’ossigenazione dell’organismo e tanti altri che puoi trovare sul sito http://www.epsomsaltcouncil.org/.
Persino il Dr. Oz si è interessato del sale di Epsom!
C’è però qualche controindicazione anche per il sale di amaro.
Per la salute: non deve essere usato da chi ha problemi renali, da anziani e bambini piccoli.
Per le piante: ci sono pochissime piante che non amano il sale di Epsom e devono essere tenute alla larga, una di queste è la salvia, prendi nota.
Mentre scrivo questo articolo sto sperimentando per questo sale un altro uso molto molto utile in casa, le mie prove sul capo procedono bene quindi te ne parlerò prossimamente, tienimi d’occhio
Libri da leggere: la rivoluzione della forchetta vegan
By Casa Organizzata in ECO_logica, Scaffale 2 Comments Tags: dieta, libri, salute, vegan, vegani
Vi ho parlato tanto, in passato, di The China Study e questo La rivoluzione della forchetta vegan segue la stessa filosofia, infatti la prefazione è scritta proprio da T. Colin Campbell.
Si parla di abitudini alimentari sane che possono aiutare a mantenere la linea ma, soprattutto, prevenire gravi malattie sia a noi stessi sia al pianeta.
Lo sto leggendo proprio in questo momento e mi piace molto, lo sto letteralmente “divorando” e non potevo non segnalartelo.
La prima parte spiega tutti i fondamenti di questa “rivoluzione”, il tutto intervallato dalle storie di persone che da un’alimentazione onnivora e tanti problemi di salute sono passati alla rivoluzione vegan risolvendoli completamente e raggiungendo il loro peso forma.
Ci sono anche i consigli per la fase di passaggio, quella più dura.